Ater di Rieti e la rivoluzione attesa di Zingaretti. Ne parla il Commissario Maggi


Ater di Rieti e la rivoluzione attesa di Zingaretti. Ne parla il Commissario Maggi Da Il Giornale di Rieti di Rosella Vivio del 12-11-2014 - Salute

L’emergenza abitativa e la necessità di riorganizzare un ente con più dipendenti del necessario, ma solo tre operai per la manutenzione di 3000 immobili

A Fabio Refrigeri, assessore delle politiche abitative e dell’ambiente,  spetta di attuare la promessa fatta da Zingaretti in campagna elettorale: creare un’agenzia unica leggera per “ ripristinare al più presto la legalità, trovare le risorse per l’edilizia residenziale pubblica, consentire agli inquilini di acquistare le case e soprattutto di migliorare il patrimonio che si trova in uno stato di degrado inaccettabiliâ€.  Insomma,  si sta cercando di sostituire le attuali 7 Ater con distretti locali. In attesa che la rivoluzione si compia sentiamo Eliseo Maggi, architetto,  ex presidente della Commissione Edilizia del Comune di Farfa, Commissario dell’Ater reatina dal 2013.

Commissario Maggi, ogni giorno giornali e televisione denunciano gli effetti, anche violenti, dell’emergenza abitativa. Da noi, a parte qualche notizia su costi di serrature che lievitano quando sono a carico dell’Ater, come va?

Zingaretti sta cercando di riorganizzare l’intero sistema in un’ottica di unitarietà. Fino ad ora le Ater hanno operato in regime di autonomia su tutto, personale e gestione. È accaduto, ad esempio, nelle diverse Ater, a parità di mansioni, si venisse inquadrati come dirigenti da una parte, come quadri dall’altra. Intanto, dal 7 luglio, si è deciso di uniformare il sistema: per tutti ci sarà lo stesso trattamento di dipendenti regionali.

L’Agenzia unica era stata promessa in campagna elettorale da Zingaretti come atto primario orientato al risparmio. La stiamo ancora aspettando, mentre monta la domanda di casa e crescono le denunce di inadempienze da parte di Ater e comuni. In un tempo di crisi non sono più sostenibili gli sperperi come quelli di direttori generali pagati tra i 150mila e i 300mila euro all’anno, tra indennità e premi di produzione. Che fa il Commissario dell’Ater di Rieti?

A Rieti, dopo numerose lettere inviate agli uffici che dovevano fornire la documentazione, è emersa solo ad Aprile una realtà non tranquillizzante. La disponibilità di cassa è molto ridotta, per cui stiamo facendo un’azione di maggior controllo delle uscite, che purtroppo vuol dire ridurre la manutenzione. Per cercare di operare in una condizione non facile ci stiamo raccordando di più con la Regione, anche per cercare di recuperare vecchie somme di crediti che vantiamo dall’Ente. Questo ci consentirà di pianificare il da farsi. Intanto abbiamo fatto un elenco fiduciario e «vero» delle ditte a cui assegnare i lavori (noi abbiamo solo 3 operai interni per tutta la provincia),  scegliendole  in base alla residenza. Una ditta di Amatrice non dovrà mai più andare a fare i lavori in Sabina, cosa che fa alzare i costi.

Ma qual è il rapporto tra Ater e comuni?

I comuni fanno le graduatorie per gli aventi diritto dopo un bando. L’Ater dà la disponibilità di alloggi che sono sempre al di sotto delle domande. Che succede quando le domande sono molte di più dell’offerta? I comuni preferiscono non scontentare i richiedenti e non fa o ritarda il bando. La conseguenza è che gli appartamenti restano inutilizzati. Questo produce due danni. Il primo a chi resta senza casa. Il secondo all’Ente: gli appartamenti diventano solo un costo, debbono essere manutenuti, sono soggetti ad atti vandalici e ad occupazioni abusive. E ci paghiamo le tasse comunali.

L’Ater paga l’Imu come un privato cittadino?

Esatto. Da quest’anno, siccome sulla prima casa non c’è più l’Imu, non la pagheremo, ma ci tocca, comunque la Tasi. Le case non affittate hanno fatto lievitare negli anni un indebitamento verso il Comune di Rieti a più di un milione di euro. Ora ci sono arrivati 200mila euro di Tasi da pagare.

Una bella cifra che forse non siete in grado di pagare, se capisco bene e che servirebbe al nostro Comune in pre dissesto. Ma quanti immobili avete a Rieti?

Circa 3000 e 2400 sono affittati. Ogni anno ne affittiamo una ventina di quelli che tornano sfitti.

Ma visto che la domanda supera sempre l’offerta, non dovrebbe essere interesse dell’Ater e dei comuni assegnare gli immobili al più presto?

È che il recupero di appartamenti bisognosi di rigenerazione richiedono soldi. Per questo stiamo cercando di fare un percorso con Comune e Regione. Questa deve darci quanto ci è dovuto,  cosa che ci consentirebbe di recuperare gli immobili oggi inutilizzati. Mentre il Comune potrebbe accettare, a saldo del debito, spazi per la sistemazione di  uffici per cui  paga l’affitto. E’ un’ipotesi in campo. Vedremo.

Ma il Comune non ha già immobili propri dove sistemare gli uffici? Che se ne fa di altri? Non si riesce a capire le ragioni per cui si pagano affitti per l’Urbanistica e i Servizi Sociali, quando c’è l’ex Istituto Manni vuoto.

Questo non lo so, ma credo che la soluzione di un utilizzo comune degli edifici potrebbe essere la migliore. Si potrebbe coniugare housing sociale e amministrazione comunale. Ad esempio a Villa Reatina, una volta che sarà superato il collaudo ( cosa lunga ma per responsabilità ministeriali e non dell’Ater, mi spiegano ) si potrebbe trovare questa soluzione.

Insomma, mi sembra che i problemi di gestione del patrimonio immobiliare non siano di facile soluzione. Riguardo alla manutenzione, come fate con solo tre persone per l’intera provincia?

Sì, abbiamo trovato una situazione paradossale. Abbiamo un rapporto tra personale e patrimonio gestito che è il doppio delle altre Ater. Su 43 dipendenti solo 3 operai sono addetti alla manutenzione di 3000 alloggi. Una situazione dovuta ad assunzioni non mirate alle necessità. Questo costringe ad esternalizzare. Su questo stiamo cercando di lavorare. Noi commissari abbiamo il compito di marcare una linea diversa, sia riguardo al personale che alla riduzione di sprechi. Stiamo facendo del tutto per non fare la fine di Frosinone, sull’orlo del fallimento.

Certo, se invece di operai si assumono impiegati, nelle gestioni passate qualcosa non torna. E se in rapporto alle altre Ater  ci sono così tanti addetti dovrete intervenire per correggere l’esubero di addetti.

Ce ne basterebbero 15

Magari rovesciando il rapporto tra impiegati e operai...

Certo, se avessimo più operai potremmo esternalizzare meno. E così spendere meno.

E con i morosi come va? E tutti hanno diritto ad avere la casa popolare?

Ora al posto dell’Ise  ci facciamo portare la denuncia dei redditi e comunque lavoriamo insieme alla Agenzia delle entrate. I morosi sono in crescita, visto che abbiamo a che fare con un’utenza particolarmente esposta agli effetti della crisi. Anche lì dipende dal senso civico, non credo che tutti siano in condizioni di non pagare poche decine di euro.  Comunque, tengo a che si sappia che ci stiamo muovendo sui binari della disponibilità del rigore e della trasparenza nella riorganizzazione del personale e il decentramento degli uffici attraverso sportelli informativi. In un territorio come il nostro avere una persona che va incontro agli utenti significa offrire un servizio in più a un costo minimo.

So che avete attivato un ufficio stampa. Sicuro che sia necessario? In fase di risparmio è opportuno?

Rieti è l’unica Ater che non ha mai avuto un ufficio stampa. Abbiamo creduto che fosse necessario avere una persona che si occupasse della comunicazione con l’esterno e di un sito internet per la trasparenza, a cui teniamo molto. Siamo stati i primi anche ad adottare un Piano anticorruzione, facendo spostamenti di personale là dove, grazie al Piano, sono stati individuati ambiti sensibili. L’unico modo per prevenire l’illegalità è evitare le lunghe permanenze di personale nello stesso settore.

E il sindacato vi sostiene?

Dopo tanti anni, abbiamo sottoscritto il Contratto decentrato per il Personale, eravamo, l’unica Ater  a non averlo, riaprendo il rapporto col sindacato perso da anni. Al sindacato abbiamo precisato che puntiamo ad una riorganizzazione complessiva della pianta organica, in un’ottica di riaccorpamento delle funzioni. E non ci saranno mai più premi di produzione a pioggia, ma solo se davvero saranno raggiunti obiettivi.

Quando avete presentato il progetto degli sportelli informativi avete parlato di progetti europei.

Sì, noi abbiamo già avuto l’assegnazione di 3 milioni di euro per la riqualificazione, risanamento e riqualificazione energetica, grazie ai fondi europei. Rieti è stata particolarmente premiata e a breve speriamo di iniziare tre interventi, a via Pollastrini e in altri punti più piccoli. In Sabina, invece, speriamo di risolvere a giorni il problema fognario di Talocci e consegnare le case. Una cosa per cui basta un giorno di lavoro, ora che gli uffici hanno fatto quanto dovevano.

Posso chiederle quanto guadagna un Commissario straordinario dell’Ater?

Una cifra minima, rispetto alle responsabilità, circa 1700 euro al mese.

Non una gran cifra se confrontata agli stipendi dei dirigenti, anche se a Rieti non si arriva, mi sembra, a numeri raggiunti altrove. La politica sta cercando di fare  risparmi, la burocrazia per nulla o quasi. Non deve essere facile interfacciarsi e dare ordini a chi guadagna molto più di te.

È così.



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