Sindaco di Amatrice, ritiro dimissioni? Domenica annuncerò la mia decisione


Sindaco di Amatrice, ritiro dimissioni? Domenica annuncerò la mia decisione Da Il Giornale di Rieti di - del 04-02-2016 - Politica

Ho ricevuto tanti attestati di stima da gente umile che non aveva secondi fini» dice Pirozzi

«Ritirare le dimissioni? Dico la verità non so che fare, io sono un passionale, ma domenica, dopo la partita di calcio, convocherò un incontro per spiegare ai miei concittadini quello che farò e perché lo farò».

Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, presidente dell'associazione nazionale Comuni dimenticati e allenatore del Trastevere Calcio, storica squadra di Roma quest'anno in Serie D, non ha ancora preso una decisione sulle dimissioni annunciate il 26 gennaio scorso. La vicenda, che lo stesso primo cittadino ha considerato «un'offesa» ma anche «la goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo», è legata al progetto 'A Scuola con Gusto', ideato dal sindaco e diventato progetto pilota nella Regione Lazio.

«Abbiamo la scuola alberghiera che è un'eccellenza della regione - racconta all'Adnkronos il primo cittadino - allora ho pensato perché non facciano un accordo per far preparare all'istituto alberghiero piatti fatti con prodotti a km zero o quasi. Mi sono detto sarebbe straordinario se i cuochi-studenti del centro cucinassero per i nostri bambini. Il progetto è piaciuto ed è un mese che i nostri bambini mangiano all'istituto alberghiero».

«Su questo progetto pilota si è messo in moto un meccanismo di segnalazioni postume agli istituti di vigilanza, come la Asl, ma non nell'immediatezza, quando il progetto è stato presentato, bensì quando il progetto era già avviato - sottolinea Pirozzi - Per me è stata un'offesa. Ma dire che questa sia stata la causa delle dimissioni è riduttivo, questa è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso».

Il sindaco Pirozzi ha condotto tante battaglie, come quella vinta per mantenere l'ospedale di Amatrice: se l'istituto sanitario 'Francesco Grifoni' fosse stato chiuso gli abitanti della zona sarebbero stati costretti a percorre 70 km per raggiungere il più vicino pronto soccorso. Dal giorno delle dimissioni il sindaco ha ricevuto tantissimi attestati di stima dai cittadini, ultimo l'annuncio a pagamento pubblicato oggi sulle pagine romane del 'Corsera'.

«Ho ricevuto tanti attestati di stima da gente umile che non aveva secondi fini e pensare che i cittadini si siano tolti anche solo un centesimo dalle tasche per pagare quell'annuncio, in un periodo in cui i politici in genere vengono cacciati, mi riempie il cuore di gioia - spiega il sindaco - è una cosa che rimarrà nell'album dei miei ricordi».

«Io sono un allenatore di calcio, l'attività di sindaco di un piccolo Comune di frontiera l'ho affrontata come una missione, rinunciando anche a qualcosa di mio a livello lavorativo. Consideri che ero ad Ascoli in serie B - racconta il primo cittadino dimissionario - Il mio stipendio è di 630 euro al mese e di certo il sindaco di un piccolo comune non lo si fa per lo stipendio. Io ho fatto questa scelta con il cuore e se il sangue smette di pulsare il cuore si ferma. Ultimamente ho perso quella passione che mi aveva contraddistinto nel mio mandato, che ho portato avanti anche sbagliando, per carità non sono un uomo prefetto. Ed è giusto che un sindaco rifletta e capisca se ha ancora la voglia e la passione per continuare il proprio mandato».

«Domenica alle 14.30 dopo la mia partita di campionato con l'Olbia - dice - tornerò ad Amatrice e nel tardo pomeriggio verso le 18.30 annuncerò la mia decisione. Al di là di quello che deciderò sono convinto che l'importante è che si recuperi lo spirito della felpa. Se non si recupera questo spirito siamo finiti».

«Il giorno in cui ho presentato il progetto pilota - spiega il sindaco - mi sono messo la felpa che ho sempre indossato, che rappresenta l'identità del territorio. La felpa con la scritta Amatrice è come la felpa di Yale: identifica una comunità, un modo di essere. Significa non pensare all'interesse personale ma all'interesse collettivo. La felpa è un modo di vivere la vita, di difendere gli interessi dei deboli. La felpa rappresenta un ideale, è lo spirito di coesione, è l'unione e la nostra nazione ha perso questo spirito. Tutti i cittadini dovrebbero indossarla».

Proprio a questi concetti si sono ispirati i cittadini "di Amatrice e non" che, nell'avviso a pagamento, definendo Sergio Pirozzi «quel sindaco che non ci ha dato solo visibilità ma soprattutto ha ridato dignità ad Amatrice e agli Amatriciani», si sono firmati proprio «Il popolo della felpa di Sergio Pirozzi».



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