Regionali, Pirozzi presenta il simbolo
Da Il Giornale di Rieti di - del 15-11-2017 - Politica
«Candidarsi non vuol dire abbandonare Amatrice» ha detto il sindaco
«Sono qui oggi non per annunciarvi che mi candido, perché questo lo sapete già, ma vi chiedo perché mi dovrei candidare? Rispondo io: non per bramosia di potere, non per fare gli interessi di qualcuno ma perché penso sia giusto ridare voce ai territori, ai sindaci, al mondo del volontariato, dei professionisti che hanno lasciato nella loro vita un'impronta».
Lo ha detto Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice e candidato alla presidenza della Regione Lazio, nel corso di una conferenza stampa in cui è stato presentato il simbolo della sua lista, dove compare il simbolo dello 'scarpone' con la scritta 'Sergio Pirozzi presidente'.
«Io sono impegnato da 22 anni nella pubblica amministrazione, ne ho incontrati tanti di professionisti che senza intendere la politica come professione ha cercato di lasciare qualcosa di sé, questo sarà il target della nostra lista - ha aggiunto - E chiaro che noi non abbiamo niente da perdere, nel senso che tutti noi abbiamo già un lavoro, io penso che ognuno di noi abbia voglia di lasciare qualcosa del suo passaggio nella vita. Per cui il mondo che farà parte della mia lista sarà di questo target».
«Io sfrutterei la visibilità avuta con il terremoto? Dovremmo dire la stessa cosa di Zingaretti che ha sfruttato la visibilità avuta alla Provincia e di Lombardi che ha sfruttato il fattore mediatico di stare in Parlamento. Io ho una storia di 22 anni sul territorio, metterci la faccia può servire ad aiutare chi è rimasto indietro abbiamo zone dell'Italia e del Lazio terremotate da 30 anni», ha poi risposto a chi gli chiedeva se pensa di aver guadagnato visibilità a causa del terremoto del centro Italia.
«Se lascerò la carica da sindaco in caso di elezione? Se vengo eletto questa è la legge, ma io ho il vicesindaco. Prima poi ho parlato con loro, e sarebbe straordinario che il sindaco di un comune come Amatrice, un piccolo borgo, diventi presidente della Regione: sa quante cose potrebbe fare per i comuni dimenticati, per chi oggi non ha trovato più ascolto se non nel momento delle elezioni».
Candidarsi alla Regione, ha spiegato Pirozzi, non significa «abbandonare» i cittadini di Amatrice. «Abbandoni qualcuno se scappi dai problemi- ha proseguito - io ho la mia squadra che mi è stata al fianco in questi 14 mesi, la mia precedente vita è fatta da persone che hanno messo da parte il proprio lavoro per gli altri, io sono circondato da persone così. Se hai l'opportunità' di incidere non solo per quel territorio penso ne valga la pena».
«Nel mio logo c'è l'orma di uno scarpone che va avanti a destra, andrò avanti comunque» ha poi sottolineato rispondendo a chi gli chiedeva se andrà avanti con la sua corsa anche nel caso della presenza di un candidato del centrodestra.
Mentre sulla possibilità che la sua candidatura possa essere accusata, in caso di mancata vittoria del centrodestra, di avere distolto voti, Pirozzi replica: «Se sarò accusato di non aver fatto squadra? Sono preparato a tutto. Ma dico anche perché non condividere un obiettivo che dice: diamo spazio a chi non ha cambiali, ha sempre lavorato per gli altri, si vuole rivolgere alle persone che non votano più. Se fanno altre scelte vuol dire che hanno obiettivi diversi dai nostri e se ne prenderanno la responsabilità».
«Mi auguro - ha poi concluso - che in questi cinque mesi non ci siano 'ritorsioni' ma sono sicuro che non sarà così. Certo non vorrei che qualcosa cambi, fino a oggi c'è stata una collaborazione schietta, se succedesse diventerei una bestia ma credo nella buona fede del presidente della Regione Zingaretti».
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