Diventare Abruzzesi per difendere il Grifoni? Meglio pensarci su....
Da Frontiera di Pietro Bizzoni del 12-09-2014 - AttualitÃ
"Il sindaco Pirozzi sieda al tavolo del Presidente della Regione Zingaretti. La mediazione spesso è la strada più breve per avere soddisfazione!"
Il Ministro Lorenzin riordinerà la sanità abruzzese. I tempi saranno st...retti e la rete ospedaliera abruzzese ne verrà ridimensionata. La tabella contenuta nel Decreto indica la possibilità di avere o meno alcune specialistiche sanitarie in base al bacino di utenza (espresso in milioni di abitanti). Sotto ad una determinata soglia di residenti -per esempio la chirurgia infantile prevede un minimo di 4 milioni di abitanti- alcune specialità non verranno concesse, al più cancellate.
L'Abruzzo ad oggi conta poco meno di 1,5 milioni di abitanti. Nonostante paventate, improbabili annessioni di territori come il nostro -Amatrice- la situazione non varierà . Con standard del genere il Decreto Lorenzin consentirà all'Abruzzo al massimo una Cardiochirurgia o due (bacino previsto da un minimo di 600 mila ad un massimo di 1,2 milioni di abitanti). Discorso ancor più pesante se parliamo di neonatologia- 1 al massimo 2 in tutta la Regione- una sola Terapia intensiva neonatale. Il tutto in un periodo di grande tensione nella sanità abruzzese, dove si litiga sulla chiusura dei punti nascita, che per i reparti suddetti -è chiaro a tutti- risultano fondamentali.
Ma i "rischi" di perdere il certo per l'incerto in un'eventuale cambio di Regione Lazio/Abruzzo sono davvero alti; attualmente in Abruzzo risultano aperti più reparti specialistici (doppioni) di quanti -sempre secondo Decreto Lorenzin- se ne potranno avere. Si perderanno o comunque saranno ridotte di numero: la Chirurgia maxillo-facciale e quella Plastica, Chirurgia toracica, Geriatria, Ematologia, Neurochirurgia, Dermatologia ecc..
Riprendendo la frase di un articolo di un mio omologo Sebastiano Calella: "Come dire che siccome si nasce in Abruzzo, il diritto alla salute è funzione del numero degli abitanti. E la presenza degli ospedali sul territorio sarà limitata a poche, modeste strutture. Bisogna perciò prepararsi agli accorpamenti ed alle cancellazioni, altro che difesa dei piccoli ospedali."
Contenti? Tornando alla nostra realtà ed al periodo di lazzi e frizzi appena trascorso mi permetto di consigliare - sia per Amatrice sia per le alte valli di Tronto e Velino - una politica costituita di azioni concrete, serie e rispettose dei ruoli istituzionali e delle funzioni proprie dei mandati politici-amministrativi (il sindaco di un paese fa il sindaco, il Presidente di una Regione fa il Presidente) evitando di scadere e trascendere in gesti "donchisciotteschi" che celano verosimilmente la ricerca di una certa qual visibilità mediatica, null'altro.
E' perciò consigliabile, per il bene della collettività , che il sindaco Pirozzi sieda al tavolo del Presidente della Regione Zingaretti; e per arrivare a quella sedia, si impegni in azioni di distensione e collaborazione bi-partisan. La mediazione spesso è la strada più breve per avere soddisfazione!
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