Reportage....
2° convegno "Apicoltura nell'Alto Lazio"
L'Associazione Apicoltori dell'Alto Lazio, grazie all'ospitalità della Proloco Roccasalli (Accumoli - Rieti) nella suggestiva cornice dei monti della Laga e del Gran Sasso, con la preziosa collaborazione dell'ARSIAL, dell' Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari, dell'Istituto Sperimentale Zooprofilattico Lazio e Toscana e della Slow Food Rieti, ha organizzato e svolto il 20 u.s. il 2° convegno " apicoltura nell'Alto Lazio - Nuove opportunità di sviluppo tra vecchie problematiche".Hanno partecipato rappresentanti delle associazioni locali, numerosi apicoltori provenienti dalla provincie di Rieti, Ascoli Piceno, L'Aquila e Roma, cittadini interessati dai temi trattati.
In particolare si ringrazia della gradita presenza il Consorzio Apistico Provinciale di Ascoli Piceno e Fermo e tutti gli intervenuti per la comprensione dei giovanili errori organizzativi.
Gli amministratori del territorio, tutti assenti alla manifestazione, hanno invece perduto l'occasione di confronto e condivisione sulle problematiche e possibilità di sviluppo del settore apistico.
Le interessanti relazioni sulle possibilità di sviluppo del settore apistico (R. Campanelli - ARSIAL), sulla presentazione ed etichettatura del miele (L. Travaglini - ICQRF), sull'impatto delle pratiche apistiche sulla pesta americana ed europea (G. Formato - IZSLT), sull'importanza e tutela della biodiversità (Isnenghi - Slow Food Rieti) sono state precedute dalla ormai consueta relazione annuale sullo stato dell'apicoltura nell'alto Lazio del presidente dell'AAAL Rinaldo Amorosi.
Si riporta quindi stralcio della relazione del Presidente inerente all'appello alle istituzioni: "...questi territori sono belli e con un'impronta naturalistica importante che va sfruttata rendendola disponibile al meglio per chi potrebbe, proprio da questa bellezza, trarne un vantaggio economico ed occupazionale. Rendere effettiva la raccolta dei rifiuti differenziata che sembra invece in netto peggioramento, oltre che essere un vincolo legislativo e morale per chi ci amministra, consentirebbe di mantenere integra l'immagine dei nostri territori; nessuno infatti investe economicamente ed il proprio futuro ove non c'è attenzione per il proprio settore o per il cittadino. La provincia, soprattutto nella parte più montana, è invece in costante e veloce abbandono. Queste terre che erano gratuitamente mantenute da chi faticosamente le coltivava ora sono, in larga parte, ad alto rischio idrogeologico ed alla esclusiva mercé dell'animale selvatico; un tempo queste erano ricche di vigneti, uliveti, seminativi e morfologicamente sono molto simili ad altri territori italiani che invece sono molto valorizzati. E' necessario quindi favorire il moderno e consapevole vivere della montagna e della campagna da parte dei cittadini, poiché ciò significherebbe riavvicinare tutti ad un mondo più moderno, ambientalmente ed economicamente sostenibile."
Tutti gli atti del convegno sono disponibili via e-mail su richiesta alla segreteria dell'Associazione Apicoltori dell'Alto Lazio: 3400923628 e-mail: apicoltorialtolazio@tiscali.it
Il Segretario Marco Minieri
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