Antrodoco e gli autovelox


Antrodoco e gli autovelox Da Il Giornale di Rieti di Fernando Felli del 18-06-2012 - Attualità

Installati due autovelox e ripristinato quello esistente nel tratto della Salaria che attraversa Antrodoco

Antrodoco entra di diritto nel Guinness World Record per i suoi tre autovelox installati recentemente nel tratto della Salaria e sulla SS 17 che porta a L’Aquila. Il tratto di strada interessato attraversa un centro abitato dove il limite di velocità è di 50 Km/h sempre rispettato dagli automobilisti in transito. Gli incidenti registrati in questo tratto di strada sono rari come vedere uno yeti prendere un caffè in piazza.

Il Comune con questa iniziativa vuole fare cassa e nel contempo fare imbufalire quegli automobilisti distratti che per una manciata di chilometri orari in più si troverebbero lo stipendio dimezzato. E pensare che la provincia e i comuni lanciano da anni grida di allarme contro il costante spopolamento dei centri abitati. I giovani vanno via a trovare lavoro altrove; nei paesi aumenta sempre più la presenza degli anziani; le case sfitte superano ormai quelle abitate; il commercio tira avanti tra mille difficoltà. Il momento è drammatico e se non compreso in tempi rapidi trasformerà il nostro territorio in una Dead Valley triste e desolata.

A questo scenario da day after, il Comune di Antrodoco risponde in modo sbagliato inasprendo i rapporti con quei pochi turisti che ancora trovano una motivazione a trascorrere qualche ora da noi. La sicurezza stradale è una cosa seria, non si può barattare con le imboscate di questi tre autovelox che porterebbero, da una parte, entrate nelle casse esangui del Comune, e dall’altra la fuga dei turisti verso altri luoghi più ospitali.

E’ indubbio che l’unica risorsa che può fare sopravvivere il nostro territorio è il turismo e tutte le iniziative ad esso correlate. Il turismo, se gestito in modo imprenditoriale, e non a macchia di leopardo, per usare un eufemismo, porterebbe la Sabina a riappropriarsi della propria identità, della natura selvaggia, dei panorami mozzafiato, delle antiche tradizioni che rappresentano da sempre le vere peculiarità del nostro territorio.

E’ ora di dire basta a queste drittate, a questo modo gretto e improvvisato di agire, è ora di guardare oltre la siepe e regalare agli antrodocani e non solo, un futuro migliore. La cortesia e l’ospitalità fortunatamente si contrappongono con forza alla voglia ottusa di fare cassa ad ogni costo.



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