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Contenimento della specie invasiva del Senecio africano: le raccomandazioni del Parco


Anche quest'anno è arrivata puntuale la fioritura del Senecio africano (Senecio inaequidens), pianta non autoctona e proveniente dal Sud Africa, che si sta  espandendo in tutta Italia e la cui abbondante fioritura di colore giallo contiene alcuni alcaloidi tossici. Nel Parco la sua presenza risulta ancora contenuta ed è diffusa soprattutto lungo i margini stradali e in zone degradate o interessate da movimentazioni del terreno. Proprio il Parco, tuttavia, primo Ente in Italia, già dallo scorso anno ha intrapreso alcune azioni concrete per divulgare i rischi di un' espansione incontrollata del senecio e per contrastarne la diffusione sul proprio territorio.

Un finanziamento del Ministero dell'Ambiente ha consentito di effettuare una campagna di estirpazione nel settore aquilano dell'area protetta, che ha interessato circa 250 ettari di territorio. Contestualmente è stato messo a punto un protocollo di contenimento, compresa una sperimentazione con l'utilizzo di erbicidi (riservata naturalmente alle aree già degradate), una campagna di informazione e un primo monitoraggio per verificare la presenza di senecio in alcuni dei prodotti alimentari più esposti.

Ad oggi non sono stati rilevati casi di contaminazione, ma è accertato che la specie si diffonda con facilità negli ambienti di pascolo. Per tali ragioni il Parco ritiene opportuno, anche quest'anno, informare la popolazione affinché prenda coscienza del problema e collabori con le istituzioni al fine di salvaguardare l'integrità della biodiversità sul proprio territorio e la salubrità delle produzioni legate al pastoralismo e all'apicoltura.

In via cautelativa, queste sono le raccomandazioni: controllare che il fieno somministrato al bestiame non contenga senecio,  evitare di far pascolare il bestiame su pascoli invasi dalla pianta, evitare di posizionare arnie molto vicine ad aree ad alta concentrazione di senecio, evitare il transito di pecore in aree con senecio in fase di fruttificazione (da luglio a novembre),  effettuare gli sfalci per la manutenzione di aree verdi prima della fruttificazione (entro giugno) e, se possibile, sradicare le piante, facendo attenzione ad asportare anche la radice e lasciaele ad essiccare in loco.

Su questo sito sono disponibili approfondimenti, immagini della pianta e i risultati della campagna di contenimento effettuata lo scorso anno. Per qualsiasi informazione o segnalazione, si può inoltre contattare il Centro Ricerche Floristiche dell'Appennino (Dott.ssa Daniela Tinti)  al numero: 0862 899025.


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